Dopo la salute, sono le spese a preoccupare gli italiani. Nonostante i dati dimostrino una certa attitudine al risparmio, le entrate diminuiscono e si vive in un clima di attesa e di paura.
Secondo l’indagine condotta da Nomisma e Crif, che ha raggiunto un campione di mille italiani responsabili degli acquisti (età 18-65), il benessere mentale è peggiorato per il 58% degli intervistati.
Il 32% degli italiani teme che nei prossimi 6 mesi non riuscirà a far fronte alle spese legate alle utenze, il 31% a quelle destinate ai servizi come assicurazioni e spese mediche e il 29% alle spese alimentari; un italiano su quattro, teme, inoltre che nei prossimi mesi avrà difficoltà a pagare l’affitto o le rate del mutuo.
Il sollievo di veder diminuire la curva del contagio, ha lasciato il posto ad una profonda preoccupazione per lo scenario post covid che, a detta della maggioranza degli italiani, si porterà dietro una crisi molto profonda e lunga da superare.
I vari decreti hanno però messo in atto delle misure che potessero in qualche modo tutelare i consumatori. Prima fra tutte la sospensione delle rate del mutuo sulla prima casa.
La sospensione delle rate del mutuo era già stata prevista dal Fondo di Solidarietà istituito con la Legge n. 244/2007: pensata per le famiglie titolari di un mutuo per la prima casa, che si trovavano in situazioni di temporanea difficoltà economica per la cessazione del rapporto di lavoro o la sospensione dello stesso oppure ancora per riduzione dell’orario lavorativo, per decesso o grave infortunio, consentiva l’interruzione del pagamento della quota capitale del mutuo, ma non dei relativi interessi.
Con il decreto Cura Italia invece, sarà possibile richiedere la sospensione delle rate del mutuo per un periodo complessivo di 18 mesi, prorogandone così la scadenza. Il Fondo provvederà al pagamento degli interessi compensativi - in misura pari al 50% degli interessi maturati sul debito residuo - durante tale periodo. La richiesta di sospensione può essere avanzata anche dai lavoratori autonomi e non sarà necessario presentare il modello Isee.
Le iniziative a sostegno dei cittadini non si fermano qui. Con il Decreto di Aprile, che sarà firmato a fine mese, saranno previsti:
bonus aggiuntivi per i lavoratori autonomi: sarà richiedibile nuovamente da tutti e l’importo passerà da 600 ad 800 euro.
Bonus destinati anche per tutti coloro che dovranno recarsi a lavoro e che avranno necessità di assumere una baby sitter per badare ai propri figli (le scuole non riapriranno prima di settembre). Il governo sta inoltre studiando la possibilità di costituire un fondo, rivolto ai soggetti in possesso di determinati requisiti, a cui si potrà accedere per pagare gli affitti commerciali e le spese generali.