Un secondo. Sulla strada è sufficiente un secondo di distrazione perché in un attimo il nostro viaggio venga interrotto da un incidente. Secondo gli ultimi dati riportati dall’Istat, gli incidenti stradali sono, fortunatamente, in calo rispetto agli anni scorsi, ma la causa comune a tutti i sinistri è sempre una: la distrazione, che nella stragrande maggioranza dei casi si traduce in un oggetto ben definito, ossia lo smartphone.
Gli autisti italiani, sempre più distratti, perché sì rispondere ad un messaggio è importante, ma non vale una vita.
Secondo il report indetto da “Patentesospesa” le regioni del sud risultano essere più indisciplinate rispetto al nord e nordovest dove, nonostante ci sia un alto tasso di infrazioni, gli autisti sembrano essere in generale più responsabili. Le donne, indipendentemente dalla regione di appartenenza, risultano essere di gran lunga la fascia più indisciplinata. La lode invece se la meritano i lavoratori di Milano, categoria in cui due su tre non commette alcun tipo di infrazione.
Come risolvere il problema senza rinunciare alla telefonata?
La prima cosa da considerare è che, secondo l’articolo 173 del Codice della Strada, la condizione fondamentale per poter effettuare e ricevere telefonate alla guida, è avere le mani libere, così da poter tenere in maniera agevole il volante. È necessario quindi utilizzare sempre l’apposito auricolare bluetooth, così da poter tenere sempre lo sguardo fisso sulla strada, pena sanzioni che ad oggi vanno dai 160 ai 646 euro, con la perdita di 5 punti della patente. Nel caso in cui la stessa infrazione venga ripetuta nell’arco dello stesso anno, scatterà di conseguenza la sospensione della patente da uno a tre mesi.
Dal punto di vista assicurativo invece, bisogna considerare due punti di vista. Il primo è che essere coinvolti in un incidente in cui l’autista utilizza il cellulare, comporta l’imputazione immediata della responsabilità dell’incidente. D’altronde se eravate distratti, come potete essere sicuri che non avreste potuto evitarlo in alcun modo?
Questo in un sistema bonus/malus significa cambiare classe nell’attestato di rischio e pagare l’errore anche in termini economici sul premio dell’anno seguente.
Inoltre se la compagnia assicurativa da contratto avesse inserito l’uso dello smartphone al volante tra le clausole di esclusione e rivalsa, come avviene normalmente per la guida in stato di ebbrezza, potrebbe decidere, di diritto, di rivalersi sull’assicurato del danno rimborsato a chi ha subito l’incidente.
Vale a dire che dopo che l’assicurazione avrà rimborsato la parte lesa, voi, a vostra volta, dovrete rimborsare l’ente assicurativo a cui siete legati.
Siete così sicuri che quel messaggio, non possa proprio aspettare? Se non potete proprio resistere alla tentazione, un aiuto viene offerto proprio dall’ANAS con un’app chiamata “Guida e Basta” che consente di impostare lo smartphone in “modalità viaggio” così da non essere distratti mentre ci troviamo alla guida. Tutte le notifiche verranno disattivate, ma tranquilli! I vostri amici, parenti o colleghi, verranno avvisati, tramite messaggio, che vi trovate alla guida e che li ricontatterete quanto prima!